Botulino alimentare, come riconoscerlo? I rischi per la salute

In Italia è allarme botulino dopo che una donna di Forlì è finita in rianimazione per aver mangiato delle olive nere da un barattolo che probabilmente conteneva la pericolosa tossina: ritirate dal mercato tutte le confezioni di olive nere a Marchio Bel Colle fabbricati nello stabilimento di Fiano Romano della ditta Magini Massinissa Liliana. Ma che cos’è il botulismo e quali sono i rischi per la salute di chi viene in contatto con la tossina? Si tratta di una malattia rara ma abbastanza grave, causata da una tossina – prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che si trova comunemente in natura – che colpisce il sistema nervoso e che può addirittura causare la paralisi. Ci sono diversi tipi di botulismo, tra cui il botulismo di origine alimentare, causato dagli alimenti che sono stati contaminati dalla tossina botulinica: solitamente si tratta di alimenti, sughi e succhi di frutta a basso contenuto di acido preparati in casa oppure non correttamente conservati.

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Tra i sintomi del botulismo ci sono stanchezza, debolezza e vertigini, problemi alla vista, secchezza della bocca, della gola e del naso e difficoltà a deglutire e parlare, mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla paralisi che inizia nelle spalle e dalle braccia e si sposta lungo il corpo, raggiungendo anche i muscoli respiratori e provocando un’insufficienza respiratoria o cardiaca e successivamente la morte. I sintomi del botulismo alimentare in genere si avvertono 12-36 ore dopo l’ ingestione di alimenti contaminati, ma possono manifestarsi da appena sei ore dopo aver mangiato e fino a 10 giorni più tardi.

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Una corretta igiene degli alimenti e le pratiche di preparazione sono fondamentali per prevenire la diffusione di tutte le malattie di origine alimentare, tra cui il botulismo. Ci sono una serie di precauzioni che si possono prendere per ridurre il rischio di contrarre l’infezione da botulismo. Innanzitutto non bisogna mai mangiare cibo da lattine già aperte e che hanno le estremità sporgenti: il cibo può sembrare buono, anche dall’odore, ma può contenere la tossina. Quando si inscatolano i cibi a casa, bisogna assicurarsi di conservare tutti i prodotti a bassa acidità (per esempio le verdure, i funghi e frutti di mare) sotto vuoto. Attenzione in particolare ai cibi preparati con l’olio: una volta aperti, devono essere conservati in frigorifero e per non più di 10 giorni. Non bisogna utilizzare i fogli di alluminio per avvolgere le patate o altre verdure per la cottura a meno che le verdure siano cotte e mangiate subito. Infine, bisogna seguire rigorosamente le indicazioni sulle etichette delle conserve e dei prodotti in scatola, facendo attenzione alla data di scadenza.

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