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Categories: Salute

Agopuntura: le proprietà benefiche della medicina cinese

L’agopuntura considera il corpo umano come un insieme che coinvolge numerosi sistemi funzionali che sarebbero in molti casi associabili approssimativamente ad organi fisici: la malattia viene interpretata come la perdita dell’equilibrio tra i vari sistemi ed il trattamento della stessa avviene agendo sull’attività di uno o più di questi, mediante l’azione degli aghi. E’ stato osservato che introducendo un ago a media profondità in corrispondenza di un punto situato tra le ossa metacarpali del pollice e dell’indice è possibile calmare il mal di denti, mentre agendo su un punto situato proprio sotto il ginocchio si possono lenire le infezioni gastrointestinali.

L’antica tecnica cinese si è rilevata piuttosto efficace nella terapia del dolore, soprattutto nel caso di artrosi, nevralgie e reumatismi. Uno studio inglese condotto dai ricercatori dell’Università di York e della Hull Medical School ha mostrato gli effetti dell’agopuntura sul cervello: quando un paziente riceve questo trattamento prova una sensazione chiamata deqi, cioè una sorta di energia che sembra provenire dall’ago e tale sensazione sarebbe causata proprio dalla disattivazione di alcune aree del cervello associate al dolore.

Oggi, tra gli altri, viene usata per combattere l’ansia, i dolori cervicali e articolari, l’emicrania e anche per dimagrire. Per quest’ultimo, quello che pochi sanno è che l’agopuntura fa perdere peso, ma solo su un tempo esteso di trattamento (minimo sei mesi) e seguendo un buon regime alimentare di fondo. L’agopuntura in primo luogo toglie la compulsione a mangiare ed inoltre lavora molto bene sulle cause dell’ingrassamento perché è in grado di aumentare il funzionamento del metabolismo.

E per quanto riguarda l’ansia, uno studio evidenzia le proprietà dell’agopuntura di agire sullo stress, in particolare quello definito cronico. Sono stati i ricercatori del Georgetown University Medical Center (GUMC) ad aver testato su modello animale gli effetti sul neuropeptide Y (NPY). Questa proteina è un indicatore dei livelli di stress a cui una persona può essere soggetta: i risultati ottenuti fanno ben sperare di poter contribuire a spiegare il perché in molti beneficiano di questo tipo di trattamento, e la possibilità di testare direttamente gli effetti sull’essere umano può offrire speranze nel trattare un tipo di disturbo assai difficile, che può causare ipertensione e malattie cardiache.

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Samantha Suriani

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Samantha Suriani

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