C’erano una volta le bevande energizzanti, quelle da bere quando si aveva bisogno di una carica extra di energia per affrontare un’ora di fitness oppure un’esame importante: l’ultima tendenza arriva dagli Stati Uniti e sta spopolando tra le mamme super-impegnate e i manager troppo stressati. Si tratta dei “relaxing drink”, bibite non alcoliche contenenti ingredienti calmanti che possono essere trovati tranquillamente in natura come melatonina, camomilla, valeriana e altre erbe.
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Sono più efficaci di una tisana ma hanno meno effetti collaterali di un farmaco e contengono alcuni aromi tropicali che fanno pensare a luoghi esotici e alle vacanze. La loro composizione aiuta a ridurre lo stress e l’ansia e a favorire il sonno. Le bevande rilassanti sono nate in Giappone nel 2005, quando venne introdotta sul mercato una gamma di bibite arricchite con acido gamma-aminobutirrico (GABA). I relaxing drink – dai nomi curiosi come Neuro Bliss, Marlesy’s Mellow Mood e Just Chill – non vengono commercializzati come medicinali, ma come una bibita per rilassarsi senza ricorrere all’assunzione di sonniferi o altre sostanze.
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Alcuni studi dimostrano che gli ingredienti contenuti in queste bevande, come la melatonina, la radice di valeriana e la teanina, aiutano a combattere l’insonnia o acreare una sensazione di rilassamento totale. Eppure, i medici consigliano di assumere farmaci o integratori come “ultima spiaggia” per curare l’insonnia e i problemi di ansia, dopo aver provato altri metodi, come l’esercizio fisico, la terapia e gli orari regolari. Per quanto i relaxing drink si siano conquistati una buona fetta di mercato (nel 2012 hanno incassato circa 32 milioni di dollari negli Stati Uniti, in leggero aumento rispetto agli anni precedenti) si tratta ancora di un settore di nicchia rispetto ai 6 miliardi di dollari che hanno generato nello stesso periodo gli energy drink.
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