Contraccettivi, dalla Coca-Cola al coito interrotto: ecco tutti i miti da sfatare

Quando si parla di contraccettivi le bufale si sprecano. Sono tante le notizie sbagliate, incomplete, fuorvianti che si leggono anche sul web; ma trattandosi di una questione piuttosto delicata, non che determinante nella propria vita (con gravidanze indesiderate sempre più frequenti), è importante essere ben informati. È dell’ultima ora la news che 7 ragazze italiane su 100 ritengono che la Coca-Cola sia un anticoncezionale. Dai dati presentati al 13esimo Congresso europeo di contraccezione, in corso a Lisbona, è infatti emerso che molte giovani sono convinte che la famosissima bibita agisca come spermicida. Ma questo è solo uno dei tanti falsi miti che riguardano il sesso.

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Secondo l’indagine di Gfk Healtcare, per il 31 per cento delle donne – di età compresa tra i 20 e i 30 anni – anche il coito interrotto sarebbe un efficace contraccettivo; per il 29 per cento (quantità abbastanza consistente) è impossibile restare incinta al primo rapporto sessuale con il partner. Mentre l’11 per cento delle donne sostiene addirittura che anche un bacio un po’ più passionale potrebbe essere pericoloso.

Per non parlare della mala informazione che riguarda la pillola: fa ingrassare, fa venire il cancro, riduce il desiderio sessuale, potrebbe rendere infertili, peggiora l’umore, aumenta la peluria. A tal proposito è abbastanza recente il decalogo lanciato dalla Sic (Società italiana di contraccezione) nel quale il past president Annibale Volpe ha sottolineato che disturbi e sconvenienti si presentano solo nel 16 per cento dei casi e sono spesso la conseguenza di una cattiva prescrizione.

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Tutti dati che manifestano una grande ignoranza. Dall’indagine presentata al Congresso europeo di contraccezione è anche emerso che ben il 19 per cento ha affrontato una gravidanza indesiderata e in 1 caso su 3 la donna stava utilizzando metodi anticoncezionali. Solo il 16 per cento delle partecipanti all’analisi ha detto di sentirsi ben informata in materia e di andare al di là della conoscenza dei più comuni “pillola” e “preservativo“. Per evitare brutte sorprese e ricevere informazioni corrette per tempo, gli esperti consigliano di recarsi sempre da un ginecologo e di non vergognarsi di domandare: non sapere non è reato e chiedere è un diritto anche in tema di sesso e contraccettivi.

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