Olio di oliva, un aiuto per rimanere incinte

Aumentare le possibilità di avere un figlio? Consuma olio di oliva. Almeno questo sembra dire una ricerca, ancora in fase sperimentale, condotta dall’università inglese di Southampton che ha visto coinvolte più di cento coppie sottoposte a fecondazione in vitro. Queste sono state divise in tre gruppi, il primo dei quali ha aggiunto per sei settimane, alla dieta abituale, dell’olio di oliva, il secondo ne ha aggiunto una dose maggiore, il terzo è ricorso a un condimento arricchito da vitamina D e acidi grassi Omega3.

I risultati saranno poi confrontati con quelli ottenuti da un’altra ricerca che vede coinvolte alcune coppie che utilizzano olio di semi di girasole e altre che ricorrono a una bevanda con effetto placebo. In base a ricerche predenti, comunque, le indagini degli studiosi inglesi dovrebbero confermare l’ipotesi che l’aggiunta di olio di oliva nella dieta potrebbe far aumentare la possibilità di avere un figlio del quaranta per cento.

Intervistati dal Daily Mail, il team di ricerca ha spiegato che “i grassi monoinsaturi oltre a proteggere l’apparato cardiovascolare potrebbero migliorare la fertilità riducendo l’infiammazione del corpo. I migliori tipi di alimenti da mangiare – sottolineano i ricercatori – sono avocado, olive e l’olio d’oliva, che contengono elevati livelli di grassi monoinsaturi e bassi livelli di altri tipi di grassi“.

Ma quanto consumarne? Il quantitativo indicato per una donna in gravidanza è di due o tre cucchiai al giorno, a crudo, ed è una quantità che può sopperire per intero alle esigenze di grassi nella dieta. Dal punto di vista del bambino, invece, è importante l’apporto delle vitamine presenti nell’olio d’oliva ai fini della mineralizzazione delle ossa e per prevenire i rischi di emorragie. Infine, questo alimento ha anche un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso fetale.

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