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Punture di tracine: i rimedi migliori per lenire il dolore e curarle

Dopo aver svelato come difendersi dalle meduse è giusto occuparsi di un altro incubo dei bagnanti ovvero le tracine (chiamate anche raganelle o pesci ragno), tra gli animali marini più velenosi presenti nel Mediterraneo. Si nascondono sotto la sabbia nei fondali bassi per cui è molto facile calpestarle e il loro veleno è secreto dalle ghiandole e iniettato, attraverso dei canaletti, dagli aculei presenti nella pinna dorsale. Queste spine si conficcano nella carne provocando un dolore immediato e molto doloroso, tanto più intenso quanto più in profondità l’aculeo è penetrato nella carne. Quasi istantaneamente interviene un senso di intorpidimento della parte lesa che si gonfia.

Innanzitutto per evitare che dolore e gonfiore locali provocati dalla puntura si diffondano nel resto della gamba e creino ulteriori problemi, bisogna sciacquarsi subito con acqua di mare e cercare di togliere ogni frammento di spina, evitando di lacerare la cute. Per arrestare il flusso arterioso e la diffusione del veleno, l’ideale sarebbe un laccio emostatico (il personale di spiaggia dovrebbe averlo), in assenza va bene anche bendare l’arto interessato, sempre a monte della puntura, con un tessuto elastico qualsiasi. Se la parte colpita è una mano, inoltre, è consigliabile togliere eventuali anelli o perfino orologi, in vista dell’imminente gonfiore.

A questo punto occorre immergere la zona colpita in una bacinella contenente acqua molto calda, al limite della sopportabilità, e lasciarvela almeno per mezz’ora. Il veleno della tracina, infatti, è termolabile e si distrugge a una temperatura vicino ai 50 gradi, anche per questo alcuni provano a scaldare la porzione di pelle punta con il fuoco di un accendino, ma attenzione a non bruciarvi perché la pelle è meno sensibile e il rischio di esagerare è alto. A questo semplice rimedio si può associare anche un antidolorifico da chiedere in farmacia oppure ci si può prescrivere un’iniezione locale di anestetico senza adrenalina. Se i sintomi peggiorassero e si scatenasse una reazione allergica, con vomito o diarrea, meglio recarsi al pronto soccorso.

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