Tornare al lavoro dopo il parto in tempi record: la scelta di alcune star scatena polemiche

Che rischi comporta un ritorno al lavoro repentino per le neo mamme? Bisogna dire che un’unica regola non c’è. Innanzitutto è una scelta che possono permettersi solo le donne che hanno partorito naturalmente, quante invece hanno subito il taglio cesareo è necessario stiano a riposo perché si tratta di una vera e propria operazione e ci sono tempi di recupero da rispettare prima di riprendere qualsiasi attività. Per chi ha dato alla luce il figlio in maniera naturale non ci sono particolari controindicazioni, se non quelle dettate dal buon senso e dall’importanza di non trascurare l’allattamento del piccolo, perché il latte materno è fondamentale nei primi mesi di vita. Eppure ogni qual volta una donna del mondo dello spettacolo “anticipa” i tempi si scatenano polemiche a non finire.

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Così è stato per Michelle Hunziker, per esempio, tornata dietro al bancone di Striscia la notizia in tempi record e sommersa dalle critiche di donne che l’hanno accusata di aver reso vane le battaglie per avere il diritto alla maternità, ma anche della modella e conduttrice Melissa Satta, che dopo meno di un mese dalla nascita di Maddox Prince Boateng era già tornata in palestra per essere pronta a fare alcuni servizi fotografici, e vedremo come si comporterà Elisabetta Canalis, divenuta mamma di Skyler Eva pochi giorni fa. In una recente intervista su questo delicato argomento Simona Ventura ha sottolineato che la sua scelta di rientrare a lavoro in tempi stretti è stata dettata sì dalla passione, ma anche dal timore di perdere il posto. Perché le donne sono ancora oggi poco tutelate in ambito professionale e in più, secondo la presentatrice, non fanno squadra e invece di coprirsi le spalle tendono ad approfittarne, almeno nel mondo della televisione. Anche se il discorso della Ventura può tranquillamente essere esteso ad altri ambiti professionali.

Tornare al lavoro dopo il parto in tempi record: la scelta di alcune star scatena polemiche

La possibilità di tenere all’interno di un sano equilibrio tra la scelta felice di una maternità e la soddisfazione professionale, è forse uno dei carichi più pesanti che le trenta-quarantenni degli anni Duemila devono portare sulle proprie spalle. E le statistiche nel nostro Paese non sono certo incoraggianti: in Italia secondo l’Istat, soltanto il 57,8% delle madri con un figlio lavora. Il dato scende al 52,3% per le donne con due figli, e crolla al 39% per chi ha una famiglia composta da tre bambini. Inoltre, il 22% delle donne che avevano un impiego prima di diventare madri, è stata costretta ad abbandonare il proprio posto di lavoro. Queste cifre per fortuna stanno migliorando negli ultimi anni, così come si vedono sempre più spesso neo mamme che vanno a lavoro con i propri figli piccoli. Ma questa è un’altra storia… e un’altra possibile polemica.

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