Parto in acqua, sempre più donne lo scelgono. I benefici della tecnica più naturale

Fino a qualche anno fa il parto in acqua era una prerogativa riservata a pochi innovatori che trovavano interessante e curiosa questa nuova pratica. Oggi invece è una scelta condivisa da una donna su 10 e le proiezioni segnalano un trend in crescita che probabilmente arriverà a una su 5 nell’arco di cinque anni. Il numero di strutture attrezzate per ospitare questa tecnica sta crescendo di pari passo: l’ultima in ordine di tempo è la Clinica Privata Accreditata Villa Pia di Roma, che ha appena inaugurato con orgoglio una nuova sala parto.

Il parto in acqua offre numerosi benefici sia per la mamma che per il bambino. La donna deve immergersi in una vasca (il modello specifico si chiama ‘must’) che verrà poi riempita di acqua calda: la temperatura si aggirerà tra i 33 e i 37 gradi. Il vantaggio principale è quello di permettere alla partoriente la massima libertà di movimento, il che contribuirà in maniera sostanziale alla naturalezza del parto. Spesso l’ambiente viene arricchito da un sottofondo musicale e da una luce soffusa, così da contribuire al rilascio di endorfine da parte del corpo.

Anche il bambino trae beneficio da tutto questo, poiché il passaggio dal liquido amniotico all’acqua è molto meno traumatico rispetto a quello dei parti tradizionali. L’acqua inoltre distende i tessuti e riduce i tempi di dilatazione, permettendo così parti più veloci e interventi medici ridotti. Il rischio di complicazioni diminuisce drasticamente, mentre aumenta il contatto tra la mamma e il figlio. Il papà, dal canto suo, può assistere e stare vicino alla sua famiglia.

Tuttavia il parto in acqua non si adatta a tutte le gravidanze (per le più ‘serene’ non è da escludere anche qualche attività fisica fuori dal comune). Esistono infatti alcuni casi in cui si dovrà per forza soprassedere: nei parti gemellari o prematuri, nelle gravidanze a rischio o in caso di infezioni cutanee e febbre. La scelta deve essere certamente concordata con il proprio ginecologo e con lo staff che assisterà al parto, affinché venga presa la decisione che più si adatta al proprio caso.

Foto: Facebook

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