Gli antibiotici sono uno strumento prezioso in caso di malattia, eppure abusarne significa ridurne drasticamente l’efficacia. L’uso eccessivo, infatti, rende i microbi resistenti e ne vanifica qualsiasi effetto benefico. Per evitare di superare la soglia consigliata, il Servizio sanitario regionale ha creato una campagna di informazione per fare chiarezza sull’argomento. Partita dall’Emilia Romagna, la campagna si chiama “Antibiotici. È un peccato usarli male. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi” e intende spiegare in modo pratico il concetto di ‘uso responsabile’.
Alcune infezioni comuni quali ad esempio il raffreddore e l’influenza non hanno alcun bisogno di essere trattati con gli antibiotici. Piuttosto, bisogna armarsi di pazienza, aspettare che l’infezione faccia il suo corso e ricorrere ad altri medicinali più leggeri che riducano il fastidio generato dai sintomi. Solamente adottando questo tipo di comportamento l’antibiotico sarà davvero efficace in caso di reale bisogno. D’altronde la questione ha una grande importanza a livello nazionale: abusare degli antibiotici ha come prima conseguenza il fortificarsi dei virus e il diffondersi quindi di germi sempre più difficili da contrastare.
Farsi consigliare dal proprio medico curante può rappresentare un primo gradino (ammesso che il medico stesso non prescriva più antibiotici del dovuto). In caso di reale necessità, non bisogna abusare nemmeno delle quantità: piuttosto, è importarsi attenersi alle dosi e agli orari indicati sul foglietto illustrativo, finire il ciclo al momento giusto e non a proprio gusto (molte persone interrompono l’antibiotico appena si sentono meglio) e contattare il dottore qualora si verificassero degli effetti collaterali. Per i bambini vale lo stesso discorso, prestando ancora più attenzione alle decisioni prese dal pediatra (dosi eccessive potrebbero causare obesità). Queste indicazioni potrebbero sembrare ovvie e intuitive, eppure si finisce col sottovalutarle la maggior parte delle volte. Fare di testa propria porta danni a se stessi e all’intera comunità, di conseguenza il grado di informazione e di allerta devono restare perennemente ai massimi livelli.
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