Virus Zika: sale l’allarme dopo i casi in Italia. Come comportarsi per evitare problemi

Pochi giorni fa sono stati segnalati i primi casi di Zika anche in Italia: 4 malati, per fortuna tutti guariti. Questo virus viene portato dalle zanzare (ma il contagio può poi avvenire anche attraverso il sangue di una persona malata o per via sessuale) e, sebbene il suo maggior focolaio sia in Brasile, gli esperti hanno già ipotizzati il rischio di un’estensione a tutto il mondo a partire dalla prossima primavera (ad eccezione dei Poli). Per questo l’allarme è crescente e sta spingendo i responsabili della sanità mondiale a trovare al più presto delle soluzioni efficaci. I sintomi sono quelli di una normale influenza: mal di testa (per il quale esiste un nuovo farmaco che lo scongiura per ben 6 mesi), dolore alle ossa, occhi rossi, eruzioni cutanee. In alcuni casi non si manifestano nemmeno questi disturbi, il che rende ancora più subdola la malattia.

Rispetto al dengue o alla febbre gialla, il tasso di mortalità è molto più basso se non addirittura raro. Il problema maggiore si pone in caso di gravidanza visto che il feto può essere colpito da microcefalia, ovvero una deformazione del volume del cervello con conseguenze gravissime (anche se il legame tra Zika e microcefalia non è ancora stato dimostrato scientificamente). La prima raccomandazione per evitare di esporsi a rischi (e di rendersi fautori involontari di un’epidemia) è quella di evitare viaggi non necessari nelle aree più a rischio, soprattutto per le donne incinte, per i soggetti che posseggono un deficit del sistema immunitario e per i malati cronici.

Virus Zika: sale l'allarme dopo i casi in Italia. Come comportarsi per evitare problemi

Non esistono vaccini né cure: la malattia dura dai 2 ai 7 giorni e può essere alleviata da semplici analgesici, mentre si sconsiglia l’uso di antinfiammatori non steroidei (cioè privi di cortisone). L’ideale sarebbe evitare di farsi pungere dalle zanzare usando repellenti e abiti che coprano braccia e gambe, ma in caso di contagio è importante restare a completo riposo facendo attenzione a rimanere ben idratati.

Anche in Italia il Ministero della Salute si è mosso sul caso Zika, diffondendo alcune linee guida e tappezzando gli aeroporti internazionali con indicazioni specifiche per i viaggiatori. La nota riporta anche i nomi dei Paesi che attualmente sono più a rischio e la lista, purtroppo, è piuttosto lunga: Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica (Dipartimento francese d’oltremare), Messico, Panama e Venezuela. A questi i aggiungono i Paesi in cui sono stati segnalati alcuni casi (ma in cui non si può ancora parlare di epidemia): Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay e Saint Martin.

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