Passa la legge che estende screening neonatale a 40 malattie rare

La legge prevede che il test rapido del sangue sia esteso dalle attuali tre patologie metaboliche rare ereditarie a 40. Il ddl sarà, quindi, applicato a tutte le regioni, uniformando quanto già avviene in alcune parti del territorio italiano.

Finalmente è passato:  il ddl, firmato Paola Taverna (M5s), estende a 40 gli screening effettuati sui nuovi nati per individuare malattie metaboliche rare ha superato la sbarra permettendo, così, di uniformare tutto il territorio italiano rispetto a quanto già avviene in alcune regioni. La legge permetterà di migliorare la diagnosi e, quindi, le possibilità di sopravvivenza. Ha ricevuto stamattina, in terza lettura, il via libera definitivo dalla Commissione Sanità del Senato, in sede deliberante, senza il passaggio in aula. Lo rende noto all’ANSA il relatore Piero Aiello (Ap-Ncd), commentando che “si tratta per noi di un motivo di grande soddisfazione”.

Prima del grande passo lo screening prevedeva solo tre patologie metaboliche rare ereditarie: “Abbiamo reso un buon servizio al Paese. La norma – prosegue Aiello – permetterà cura e assistenza precoce a chi nasce con queste malattie rare, permettendo anche di diminuire la spesa in termini di ricoveri e complicanze, che spesso sono conseguenza di una diagnosi in ritardo. E’anche motivo di soddisfazione il fatto che sia stata approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, senza distinzioni”.

Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, ha dichiarato: “Sono misure significative che ho fortemente sostenuto e voglio esprimere la mia personale gratitudine per il lavoro svolto da tutti i gruppi parlamentari, capaci di raggiungere un obiettivo fondamentale come lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie per cui la tempestiva presa in carico ed avvio di adeguato trattamento è di fondamentale importanza. Lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo ma un investimento per la salute. Proprio partendo da questi presupposti, sono evidenti le motivazioni per le quali la legge è da considerarsi una misura sanitaria di notevole portata. Grazie ad essa, infatti, si potranno effettuare sull’intero territorio nazionale gli screening allargati”.

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