Aumentano i casi di orgasmo durante il parto, ecco perché

Una ricerca condotta dal Positive Bith Movement e dal Channel Mum ha dimostrato che per alcune donne il parto non risulta essere un evento doloroso, anzi, al contrario, sono testimoni di veri e propri orgasmi. Ecco perché…

Il parto è un evento molto significativo, anzi il più significativo nella vita di una donna. Si dà alla luce una nuova creatura, un nuovo “io” e quel momento rimane indelebile nella memoria di ogni mamma. Ma di indelebile c’è anche il dolore e le sensazioni faticose e quasi insopportabili che si provano. È un’esperienza davvero dura. Ma una ricerca condotta dal Positive Bith Movement e dal Channel Mum ha dimostrato che per alcune partorienti quest’evento non è per niente doloroso, anzi sono state testimoni di veri e propri orgasmi durante il parto.

Il suddetto fenomeno avviene perché le due aree del cervello coinvolte durante le doglie, sono le stesse dell’orgasmo. E più precisamente ci si riferisce alla corteccia cingolata anteriore e quella insulare. Nel 2013 è stata pubblicata sulla rivista Sessualità una ricerca nella quale si è messo in evidenza il fatto che le donne testimoni dirette dell’ orgasmo durante il parto fossero lo 0,3 per cento. Mentre recentemente il valore stimato è stato del 6 percento. Le cause di tale decollo numerico sono ancora incerte. C’è chi attribuisce quest’aumento alle nuove metodologie utilizzate dai medici, c’è chi sostiene che anche in passato le donne hanno “beneficiato” di tale piacere ma per una questione di privacy o di tabù hanno deciso di non parlarne.

Barry Komisaruk, professore di psicologia alla Rutgers University ha sottolineato l’esistenza di una connessione tra le contrazioni uterine e la stimolazione del canale vaginale, della cervice, della vagina e del clitoride. Ci sono donne che trovano piacevoli le contrazioni uterine durante l’orgasmo. I fattori che determinano e differenziano le sensazioni di piacere da quelle di dolore sono differenti. E differenti sono anche le soglie di sofferenza, determinate anch’esse da attitudini molto eterogenee fra loro. Dunque, il passaggio che separa il dolore dal piacere è molto sottile e soggettivo e quindi è naturale che a volte venga oltrepassato, a prescindere dalle statistiche.

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