La pedana vibrante viene utilizzata persino dagli astronauti della Nasa dopo una missione: a cosa serve esattamente e come sfruttarne ogni beneficio.
La pedana vibrante sfrutta le proprietà curative delle vibrazioni per agire nei diversi ambiti del corpo umano: sistema neuromuscolare, circolazione, cartilagine, tessuto osseo, sistema ormonale e neurotrasmettitori. Non a caso viene utilizzato anche dagli astronauti della Nasa per prevenire o contrastare la sarcopenia e l’osteopenia (rispettivamente il declino della massa muscolare e della massa ossea) in seguito ad una missione nello spazio a gravità zero. Anche gli atleti possono ricorrere alla pedana vibrante per migliorare la forza massimale, quella esclusiva e la capacità respiratoria. Nei comuni mortali la si può utilizzare per migliorare la sintesi di alcuni ormoni o la mineralizzazione ossea (necessaria per contrastare l’osteoporosi), per aumentare il metabolismo basale e per migliorare l’umore grazie al rilascio di seratonina e dopamina.
Non esiste un solo programma o una frequenza universalmente benefica. Piuttosto, è necessario che il soggetto venga seguito da uno specialista della pedana vibrante che sappia determinare il programma e la frequenza più adatti alle proprie esigenze. Una volta fissati i dettagli non resta che salire sulla pedana e godersi la sua vibrazione. Gli ambiti in cui essa può dare il meglio di sé sono il fitness (come mezzo di supporto all’allenamento o per le fasi di riscaldamento / defaticamento), la fisioterapia (impedisce l’atrofia muscolare), il benessere e la bellezza (aiuta il corpo ad eliminare le tossine e la cellulite grazie al suo importante effetto linfodrenante. Inoltre, rinforza il tessuto connettivo e regala una pelle più morbida e liscia), la geriatria (aumenta la densità ossea contrastando così l’osteoporosi).
Come ogni strumentazione la pedana vibrante può causare alcuni effetti collaterali. I più sgradevoli sono la diminuzione dell’udito o della vista e persino, in presenza di magnitudo troppo elevate, emorragia cerebrale. Ovviamente non ci si deve spaventare. La pedana normalmente viene utilizzata al massimo per 10 minuti al giorno e alcuni studi hanno dimostrato che la maggior parte dei problemi avvengono dopo 2000 ore di impiego, pari a ben 32 anni di utilizzo. Rispetto all’attività fisica all’aperto o in palestra, bisogna riconoscere che la pedana vibrante evita del tutto i movimenti bruschi e quindi la possibilità di essere afflitti da traumi.
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