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Salute

Pink, la droga che mangia il cervello: prima vittima italiana

Un uomo di 42 anni è la prima vittima italiana di Pink, una droga sintetica letale che sta arrivando in ogni angolo d’Europa: si acquista on-line ma cosa fa al corpo?

La nuova droga sintetica che dopo aver provocato vittime negli Stati Uniti e in altri Paesi europei è approdata in Italia si chiama U47700 o Pink, per il suo caratteristico color rosa chiaro. Si acquista on-line e comporta danni incredibili per il cervello. Mario era un informatico italiano ed è la prima vittima ufficiale. Conosceva bene la rete e aveva trovato Pink su un sito di psiconauti, pagandola in Bitcoin (ovvero la moneta virtuale). Ne aveva parlato con la moglie Francesca, che ha documentato il tragico caso.

L’uomo è morto dopo un lento e inesorabile calvario. Questo oppiaceo sintetico aveva cominciato a bruciargli il cervello tant’è che lui aveva preso l’abitudine di addormentarsi in piedi ed essere intrattabile anche con i suoi figli. Un giorno è persino arrivato in ospedale in preda a crisi epilettiche. Ora il caso è stato preso in carico dalla procura di Torino, la quale ha aperto un’inchiesta con la speranza di fare chiarezza sull’accaduto. Analisi precedenti non avevano trovato tracce di eroina né di altre sostanze note nel sangue, per questo motivo il Sert (Servizi per le Tossicodipendenze) non aveva seguito la pista della droga e aveva dato la colpa dei malesseri di Mario a semplici attacchi di panico.

Al momento Pink è illegale negli Stati Uniti, in Svezia e in Finlandia ma la lista è in continuo aggiornamento. La sostanza è venduta in polvere, agglomerati o compresse. On-line ci si riferisce a lei con diverse diciture: sedativo non adatto ad uso umano, sostanza per la ricerca chimica e così via. Esistono anche annunci commerciali ingannevoli e recensioni che sembrano quelle di un cellulare acquistato su Amazon (es. “Continuano le sensazioni di rilassamento muscolare e mentale ma non l’euforia iniziale che devo dire è durata pochissimo”), mentre alcuni utenti segnalano potenziali pericoli soprattutto se in abbinamento a sostanze quali alcol, ketamina o farmaci. Mario faceva già uso di stupefacenti e voleva provare Pink: quella prova purtroppo lo ha reso la sua prima vittima italiana.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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