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Salute

Influenza e raffreddore: fake news più comuni su virus, vaccini e contagi

I temi relativi a influenza e raffreddore riguardano tutti ma alcune notizie sono false o esagerate: le più comuni dalle quali diffidare in materia di virus, vaccini e contagi.

L’influenza 2017/2018 è destinata a costringere a letto circa 4-5 milioni di italiani, ai quali si aggiungono gli 8-10 milioni che si ammaleranno a causa di altri virus respiratori o para-influenzali. Se questa è una verità su cui c’è poco da dire, ci sono molte altre fake news che cominciano a circolare ogni anno su temi relativi a virus, vaccini e contagi. La prima (e più difficile da eliminare) è la seguente: “Gli antibiotici combattono l’influenza”. Facile capire perché la notizia sia falsa: l’influenza viene provocata da un virus, contro i quali gli antibiotici sono completamente inutili. L’unico caso in cui questi aiutano la guarigione è l’eventuale presenza di complicanze respiratorie quali bronchiti, sinusiti o polmoniti (provocate da batteri).

Altra fake news è “Chi si vaccina, non si ammala mai”. Il vaccino ovviamente copre il virus dell’influenza in circolazione ma non copre l’organismo contro quelli parainfluenzali: questi sono certamente meno intensi ma comunque prevedono il manifestarsi di sintomi simili. L’utilità del vaccino è senza dubbio quella di diminuire l’incidenza, limitare gli effetti collaterali e il rischio di complicanze. Altra fake news: “Dopo tre giorni, il malato non è più contagioso”. Ciò è assolutamente falso poiché non è possibile stabilire un tempo entro il quale il virus non sarà più pericoloso.

Sarebbe molto meglio dire che ogni organismo ha una sua reazione agli agenti infettivi, senza contare che si è già contagiosi quando il virus è in incubazione. L’influenza, in linea di massima, dura 7 giorni o poco più. Verissimi però i metodi per evitare di contagiare gli altri: lavarsi spesso le mani, coprirsi naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce (e poi lavarsi ancora una volta le mani), utilizzare fazzoletti di carta monouso e gettarli in pattumiere chiuse non appena termina il loro utilizzo.

LEGGI ANCHE: INFLUENZA: A LETTO 500MILA ITALIANI MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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