
Sclerosi multipla nei bambini: l'esposizione al sole riduce l'aggressività della malattia - ©ANSA Photo
Recenti ricerche hanno rivelato un legame interessante tra l’esposizione al sole e la progressione della sclerosi multipla (SM) nei bambini. Secondo uno studio pubblicato nella rivista Neurology, Neuroimmunology & Neuroinflammation, condotto da un team di neurologi del Children’s Hospital di Philadelphia, almeno 30 minuti di sole al giorno durante il primo anno di vita dei bambini o addirittura durante il secondo trimestre di gravidanza possono essere associati a una forma meno aggressiva della malattia. Sebbene non si tratti di una prova di causa-effetto, i risultati suggeriscono una correlazione significativa che merita attenzione.
La sclerosi multipla è una malattia cronica infiammatoria del sistema nervoso centrale che colpisce circa 137.000 persone in Italia. La malattia è nota per il suo andamento altalenante, caratterizzato da periodi di remissione e ricadute. A ogni esacerbazione, il ritorno a uno stato di normalità diventa progressivamente più difficile. Per questo motivo, il controllo delle ricadute è fondamentale per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
I risultati dello studio
Lo studio condotto dai ricercatori ha esaminato la storia clinica di oltre 300 bambini statunitensi diagnosticati con sclerosi multipla, analizzando la loro esposizione al sole attraverso questionari compilati dai genitori. I risultati sono stati sorprendenti:
- I bambini che avevano avuto un’esposizione solare di almeno 30 minuti al giorno durante il primo anno di vita presentavano un rischio inferiore del 33% di andare incontro a ricadute di sclerosi multipla rispetto a coloro che avevano ricevuto meno di mezz’ora di sole al giorno.
- L’esposizione solare della madre durante la gravidanza ha mostrato un effetto protettivo simile, con una riduzione del rischio del 32%.
Gina Chang, una delle autrici dello studio, ha dichiarato: “I nostri risultati suggeriscono che l’esposizione alla luce solare nella primissima infanzia può avere effetti di lungo periodo sulla progressione della sclerosi multipla pediatrica”. Queste scoperte hanno sollevato interrogativi su quale possa essere il momento ottimale per l’esposizione al sole e su come questi dati possano influenzare le raccomandazioni cliniche per i pazienti pediatrici.
L’importanza della luce solare
L’idea che il sole possa avere un impatto sulla salute è supportata da studi precedenti che hanno dimostrato come l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) non solo aumenti i livelli di vitamina D, ma possa anche attivare meccanismi protettivi indipendenti da questa vitamina. In effetti, ricerche condotte su adulti affetti da sclerosi multipla hanno evidenziato che una maggiore esposizione al sole nel corso della vita è associata a una minore probabilità di progressione della malattia, indipendentemente dai livelli di vitamina D.
È interessante notare che l’esposizione solare ha mostrato effetti positivi non solo nei pazienti già diagnosticati, ma anche nella prevenzione della malattia. Studi hanno dimostrato che i bambini che vivono in aree soleggiate e si espongono a lungo al sole durante l’estate, tra i 5 e i 15 anni, hanno un rischio inferiore di sviluppare sclerosi multipla. Questi dati corroborano l’importanza della luce solare come fattore ambientale potenzialmente modulante nella patogenesi della malattia.
Considerazioni finali
Tuttavia, nonostante i risultati promettenti, è importante sottolineare che la ricerca sul legame tra esposizione solare e sclerosi multipla è ancora in fase di sviluppo. Gli scienziati stanno cercando di capire quali altri periodi di vita potrebbero essere cruciali per l’esposizione al sole e come queste informazioni possano essere utilizzate per progettare interventi clinici mirati. La complessità della sclerosi multipla, infatti, richiede un approccio multidisciplinare che consideri anche fattori genetici, immunologici e ambientali.
In questo contesto, è fondamentale che le famiglie dei bambini affetti da sclerosi multipla siano informate sui potenziali benefici dell’esposizione al sole, pur mantenendo un approccio equilibrato che consideri anche i rischi associati a un’eccessiva esposizione ai raggi UV, come il cancro della pelle.
In conclusione, mentre ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati e per esplorare le implicazioni cliniche, la scoperta che l’esposizione al sole potrebbe contribuire a una forma meno aggressiva di sclerosi multipla nei bambini rappresenta un passo significativo nella comprensione di questa complessa malattia. L’attenzione alla salute dei più giovani e la promozione di stili di vita sani, che includano un adeguato equilibrio di luce solare, potrebbero avere un impatto duraturo sulla loro qualità di vita e sul decorso della malattia.