Allarme influenza, in arrivo una nuova suina: “Rischio pandemia”

Nel 2009 l’influenza A/H1N1 chiamata “suina” ha colpito più di mezzo milione di persone in tutto il mondo facendo scattare l’allarme combinato dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e del Centers for Disease Control and Prevention. Alla notevole contagiosità del morbo si è sommata un’alta pericolosità, con un tasso di mortalità stimato intorno allo 18%, anche se nei Paesi occidentali questa percentuale è scesa fino al 0.8%. A distanza di 6 anni un gruppo di scienziati cinesi ha lanciano una nuova allerta in uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Science. Migliaia di maiali sono stati contagiati dalla EAH1N1, una variante simil-aviaria del virus dell’influenza suina, e da questi animali-ponte è probabile arrivi all’uomo.

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Il vero problema è che le persone sarebbero quasi completamente indifese, cioè sguarnite di anticorpi adatti a combattere l’infezione che ha già dimostrato di potersi diffondere attraverso il respiro. Chen Hualan, direttore del National Avian Influenza Reference Laboratory cinese, ha spiegato la minaccia: “Abbiamo scoperto che l’EAH1N1 (Eurasian avian-like H1N1) è uno dei candidati più probabili a causare la prossima epidemia globale di influenza nell’uomo. Dobbiamo attribuirgli grande importanza e sarebbe necessaria un’azione immediata per prevenire in modo efficace il salto di questo microrganismo all’uomo“. Le sue proprietà biologiche del virus restano in gran parte sconosciute e quindi è impossibile sintetizzare una cura.

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A preoccupare gli scienziati c’è inoltre il fatto che questi ceppi di influenza si legano in modo preferenziale ai recettori presenti sulle cellule umane e che sono in grado di trasmettersi da un animale all’altro attraverso le goccioline emesse con il respiro. “Gli attuali vaccini antinfluenzali e l’immunità preesistente nella popolazione non offrono abbastanza protezioni contro questi virus“, ammonisce Chen. Per questo il team medico orientale suggerisce che è indispensabile un’azione immediata per prevenire il possibile contagio. A noi non resta che aspettare gli sviluppi e sperare che le preoccupazioni di questi esperti non divengano realtà.

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