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Categories: Salute

Spegnere l’emicrania: presto possibile grazie ad un nuovo cerotto

Un cerotto capace di spegnere il mal di testa rappresenta una reale speranza per i milioni di individui affetti da emicrania cronica e non. Ecco i risultati dei test rispetto al prodotto su cui convertono dubbi ma anche aspettative altissime.

Circa 8 milioni di italiani soffrono di mal di testa. Esistono infatti oltre 200 tipi di cefalee e tra queste la più diffusa è certamente l’emicrania. L’emicrania è una patologia che colpisce circa il 12 per cento della popolazione e rappresenta la terza malattia in termini di prevalenza nonché la sesta causa di disabilità nel mondo. Poter letteralmente “spegnere” il dolore, quindi, è il sogno di milioni e milioni di persone. David Yarnitsky, ricercatore dell’Università israeliana di Haifa, ha messo a punto un congegno che ha proprio questo scopo.

Si tratta di un cerotto elettronico wireless, attivabile tramite un’apposita app con smartphone o tablet, in grado di inviare una leggera stimolazione elettrica alla base del cervello, dove si trova il centro nervoso che attiva l’inibizione del dolore in tutto il corpo. In termini più scientifici si tratta dell’effetto chiamato “modulazione condizionata del dolore”. Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Neurology, ha preso in esame 71 pazienti colpiti da 2 ad 8 emicranie al mese. I risultati ottenuti lasciano ben sperare. Entro le 2 ore, infatti, si è raggiunto il dimezzamento del dolore nel 64 per cento dei pazienti che hanno attivato il dispositivo alle prime avvisaglie del dolore. Un dato che assume ancora più valore se paragonato a quello ottenuto dai pazienti che hanno ricevuto solo una falsa stimolazione e che hanno avuto un valore di efficacia minore del 34 per cento.

Lo studio ha inoltre dimostrato più intensa e tempestiva è la stimolazione, maggiore è il suo grado di efficacia. Il passo successivo dello studio sarà quello di ampliare il numero di pazienti da testare. Insomma, c’è ancora del lavoro da fare e non manca certamente un velo di scetticismo da parte di una nutrita fetta di esperti del settore. Eppure i dati iniziali lasciano ben sperare, dando ai milioni di potenziali fruitori delle basi piuttosto solide su cui aggrapparsi.

Photo credits Facebook / Pinterest

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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