Mancanza di sonno, ricerca choc: il cervello diventa cannibale

Che dormire poco faccia male alla salute è risaputo, eppure una ricerca choc ha evidenziato un danno collaterale davvero drammatico: in mancanza di sonno il cervello diventa cannibale e comincia ad autodistruggersi.

Uno dei consigli della nonna più antico ed universale è quello di dormire almeno 8 ore al giorno. Gli esperti assicurano che, in base al fisico e alle esigenze di ciascuno, si può scendere regolarmente al di sotto di questa cifra e attestarsi sulle 6,5/7 ore. Ciò che è certo è che ognuno ha le sue necessità e a quelle deve sottostare. Andare al di sopra dei propri limiti significa costringere il corpo a dei tour de force che, alla lunga, non possono che ripercuotersi sulla salute.

Considerando che la notte e il sonno permettono alle cellule di rigenerarsi nella maniera più profonda ed efficace, gli effetti negativi di troppe dormite mancate provocano danni davvero spaventosi al cervello. A dimostrarlo in maniera ancora più disastrosa è uno studio italiano coordinato da Michele Biellesi dell’Università Politecnica delle Marche. Pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience, la ricerca afferma che quando si tende a dormire poco il cervello comincia a distruggere le cellule danneggiate. È proprio così: se la deprivazione di sonno diventa cronica, il cervello inizia a mangiare se stesso fino a diventare cannibale.

Mancanza di sonno, ricerca choc: il cervello diventa cannibale

L’effetto in principio è positivo: si eliminano i detriti tossici e si ripristinano al tempo stesso i circuiti neurologici logorati dalla mancanza di sonno, proteggendo così le connessione ancora sane. Col tempo, però, lo scenario diventa quasi scioccante: il cervello va a potare anche i rami perfettamente in salute, spianando la strada a malattie come l’Alzheimer, la demenza o i disturbi neurologici. La prova è stata fatta sui topi: in quelli costretti a rimanere svegli sono stati notati alcuni meccanismo cerebrali che arrivano alla distruzione delle sinapsi. Ora non resta che attendere le risposte ad alcune domande che sorgono spontanee: quanto dura questo meccanismo “cannibale”? È reversibile? Dormire di più dopo qualche notte insonne può evitare il problema? Più che un sonno di bellezza si tratta di un sonno di vita!

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