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Salute

L’olio di cocco è puro veleno: perché fa male secondo Harvard

L’olio di cocco è estremamente nocivo per il corpo, secondo un’epidemiologa che insegna presso l’Università di Harvard: tutti i contro per la salute.

L’olio di cocco viene usato spesso in cucina, soprattutto nel sud-est asiatico, oppure per la produzione di creme e prodotti per il corpo. Di solito lo si considera un ingrediente sano e dietetico, eppure nessuno di questi due aggettivi sembra calzare al prodotto. Nulla di nuovo, in realtà, visto che si sa da tempo che nell’olio di cocco la presenza di grassi saturi supera l’80 per cento. Ad accendere i riflettori sul prodotto sono state alcune affermazioni pronunciate dall’epidemiologa Karin Michels, docente presso l’Università di Harvard e quella di Friburgo, in Germania.

La Michels studia le malattie, nonché il modo e la frequenza con la quale esse si manifestano. Nel corso di un convegno tenutosi il 10 luglio 2018, alcune sue affermazioni hanno fatto riflettere (basti pensare che il video, in tedesco, ha ottenuto quasi 1 milione di visualizzazioni). Nelle immagini, la docente afferma che l’olio di cocco “è una delle cose peggiori che si possono mangiare” poiché per il corpo è “un puro veleno”. Il convegno si focalizzava proprio su questo argomento ed era intitolato ‘Olio di cocco e altri errori nutrizionali’.

I motivi di un siffatto sdegno derivano dal processo di raffinazione con la quale si ottiene l’olio di cocco, al pari di molti altri tipi di oli. Esso viene estratto a partire dall’endosperma della noce di cocco, ovvero la polpa essiccata. L’elevata presenza dei grassi saturi, principale causa del colesterolo, legherebbe così l’olio di cocco a problemi di natura cardiovascolare visto che, in effetti, ve ne sono più che nel burro o nel lardo. La comunità scientifica ha accolto le asserzioni della Michels e le ha razionalizzate, arrivando così ad una conclusione ragionevole. I grassi saturi vanno sempre sostituiti il più possibile con quelli non saturi – presenti ad esempio nell’olio d’oliva o in quello di girasole – al fine di ridurre il colesterolo cattivo. Di conseguenza, se proprio si vuole assumere l’olio di cocco, bisogna farlo ogni tanto e solo in quantità ridotte proprio come si fa con il burro con il lardo.

LEGGI ANCHE: FRIGGERE NELLO STRUTTO È PIÙ SANO CHE NELL’OLIO VEGETALE, PERCHÉ?

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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