Pochi+like+sui+social%3A+i+nati+nella+generazione+digitale+soffrono+di+depressione+e+ansia
velvetbodyit
/2021/01/22/pochi-like-sui-social-i-nati-nella-generazione-digitale-soffrono-di-depressione-e-ansia/amp/
Salute

Pochi like sui social: i nati nella generazione digitale soffrono di depressione e ansia

Al giorno d’oggi sarebbe impensabile escludere totalmente i social network dalla vita quotidiana. E, sebbene rimangano i restii al mondo del digitale, si tratta di una realtà ben consolidata. Per la generazione dei nati nel 2000, però, i social sono un mezzo tramite cui ricevere approvazione e like e se questi mancano si scatenano reazioni talvolta patologiche. Si tratta di sindromi da ansie e depressione che preoccupano gli esperti: ecco i risultati di un recente studio americano.

Ansia a depressione giovanile a causa dei like sui social

Sulla rivista Child Neurology sono apparsi di recente i risultati di uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Texas. Il gruppo di esperti, diretti da Hae Yeon Lee e David Yeager, ha rilevato che si verifica una sindrome ansioso-depressiva nei ragazzi che ricevono pochi like sui social.

Per identificare questa nuova reazione gli studiosi hanno diviso lo studio in base alle casistiche. Alcuni adolescenti, infatti, hanno provato una sensazione di rifiuto che li portava a sviluppare una ridotta autostima. Altri ragazzi, invece, hanno mostrato sintomi depressivi. I ricercatori hanno notato, inoltre, che i soggetti più vulnerabili sono risultati essere quelli che a scuola erano vittime di episodi di bullismo.

Le conseguenze: ansia, aggressività e ridotta autostima

La mancanza dei like tanto desiderati sui social, porta gli adolescenti a sviluppare alcune reazioni anche patologiche. Gli studiosi coinvolti nella ricerca, infatti, hanno riscontrato l’insorgere di ansia, depressione, disturbi ossessivi, aumentata aggressività, insicurezza e ridotta autostima. Dalla mancata approvazione da parte della comunità mediatica, dunque, gli adolescenti sarebbero portati a sviluppare i cosiddetti “disturbi di internalizzazione”. Gli studiosi non hanno ancora dato un nome a questa nuova sindrome che va ad aggiungersi alle 72mila circa codificate dall’OMS nella summa clinico-diagnostica conosciuta in ambito medico come ICD-10.

LEGGI ANCHE: Fan di Bridgerton? Come riprodurre il make up luminoso e naturale della protagonista

Roberta Gerboni

Published by
Roberta Gerboni

Recent Posts

Carbonara, la pasta più amata dagli italiani: la ricetta | Ingredienti e procedimento

Tra i tanti tipi di pasta più amati dagli italiani c'è sicuramente la carbonara che…

% giorni fa

Zighinì, l’Eritrea a tavola: carne, contorni e injera | Ingredienti e procedimento

Oggi per la sezione "ricette dal mondo" vogliamo fornirvi indicazioni per un piatto davvero molto…

% giorni fa

Personal Trainer, ecco perché è consigliabile farsi seguire da un professionista

Vuoi allenarti? Vuoi tornare in forma? Potresti decidere di prendere un personal trainer e sono…

% giorni fa

Saloni Idola al servizio del cliente, un viaggio nell’evoluzione della piega

I Saloni Idola ci dimostrano che non tutti i parrucchieri sono uguali, soprattutto per quanto…

% giorni fa

Camminare aiuta a volersi maggiormente bene, le parole di Alessia Cella

Camminare è uno dei rimedi assoluti per la nostra salute, tutti dovremmo trovare tempo per…

% giorni fa

Plumcake al biscotto, come prepararlo per svuotare la credenza dai prodotti in scadenza

La cucina deve essere portata a ridurre gli sprechi e spesso con vari prodotti in…

% giorni fa