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Salute

Covid-19 e genetica: il nuovo studio fa il punto della situazione

Ogni ricerca scientifica sembra aggiungere un tassello mancante al complicato puzzle del Covid-19. Il ruolo della vaccinazione è indiscusso e indiscutibile, ma i ricercatori si concentrano anche nello studio dei sintomi e del decorso della malattia in cui la genetica potrebbe giocare un ruolo fondamentale.

Un nuovo studio spiega in che modo la genetica influisce sul decorso del Covid-19

Molte ricerche scientifiche continuano a studiare il ruolo della genetica nel decorso del Covid-19. La gravità e la durata dei sintomi, infatti, potrebbero essere legate anche al fattore genetico oltre che ai fattori come età, sesso, situazione di patologie pregresse, ecc… Già mesi fa una ricerca italiana pubblicata su iScience aveva rilevato che la gravità del Coronavirus è legata a cinque mutazioni genetiche. Un nuovo studio, il più estensivo condotto finora, è riuscito a confrontare i dati forniti da oltre 46 ricerche. Si tratta di un lavoro pubblicato su Nature e portato avanti dagli esperti della Covid-19 Host Genetics Initiative. I ricercatori hanno concentrato il loro studio sul genoma di oltre 100mila persone positive all’infezione. Ne è emerso che esistono almeno dieci varianti genetiche che presentano “forti associazioni statistiche con la probabilità individuale di sviluppare Covid-19 e di soffrire i sintomi più gravi della malattia”.

I geni da monitorare per combattere il virus

Secondo quello che emerge dallo studio, una delle famiglie di geni antivirali da monitorare è la cosiddetta Oas. La ricerca, infatti, si sta concentrando sulla creazione di nuovi farmaci che possano aumentare i livelli di Oas1 in modo da colpire una debolezza genetica del virus. Gli studiosi hanno identificato un’altra variante in prossimità di un gene utile a codificare una porzione di un recettore cellulare per gli interferoni. Per questo motivo si è già sperimentato l’uso di un interferone per combattere i sintomi gravi del Covid-19. Lo studio è ancora in una fase relativamente giovane, ma gli sforzi si sono congiunti per capire in che modo le varianti genetiche e la gravità della malattia possano influenzare il decorso dell’infezione stessa.

LEGGI ANCHE: Variante Delta, l’efficacia di AstraZeneca e Pfizer in quattro studi recenti

Roberta Gerboni

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Roberta Gerboni

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